Villa Da Porto e una meravigliosa scoperta

Capitano giorni in cui la ricerca di documenti o di fotografie d’epoca si rivela particolarmente fruttuosa. E’ il caso del ritrovamento di un’immagine Ottocentesca di Villa Da Porto Pedrotti a Vivaro, nella frazione di Dueville, che fino ad oggi si temeva perduta.
Cronaca di un fortunato recupero
Un inaspettato squillo di telefono e l’esistenza di un antico album fotografico sono gli elementi che rendono unico il ritrovamento delle preziose immagini.
Decido, quindi, la partenza in auto il giorno seguente alla telefonata e raggiunto un piccolo Comune della suggestiva Valpolicella esamino il contenuto dell’antico raccoglitore.
Tra le fotografie compare il prospetto di una villa circondata con un’annotazione a lato: “Villa Milana Tiepolo, Vivaro”.
La descrizione mi lascia perplesso, in quanto la veduta non presenta le strutture laterali della villa Da Porto Pedrotti a Vivaro, bensì risalta un edificio con portico dalle eleganti decorazioni.
Decisivo è il confronto avuto con due appassionati studiosi di storia locale: Renzo Salgarollo e Ignazio Fabris, i quali confermano la costruzione degli elementi laterali in un periodo compreso tra il 1855 e il 1860.
Un altro interessante dettaglio colpisce per la presenza, in tempi remoti, dei membri della famiglia dei Tiepolo all’interno della Villa, che non sfugge neppure a Ignazio Fabris.
Confronto delle immagini di villa Da Porto Pedrotti
Incontrai Renzo Salgarollo nell’ottobre 2016 durante la mostra sulla Grande Guerra organizzata nel Comune di Dueville, mentre conosco Ignazio Fabris grazie ai profili social.
Fu Ignazio ad inviarmi una scansione della cartolina di villa Da Porto di Vivaro e ottenere, cosi, il confronto con l’immagine originale.
La riproduzione della villa Da Porto Pedrotti su cartolina postale presenta i difetti tipici della stampa monocromatica su cartoncino goffrato e irregolare.
Anche l’elevato contrasto e il retino tipografico hanno contribuito alla perdita di alcuni dettagli visibili sulla foto originale.

Sulla cartolina postale il fogliame e l’erba del giardino risultano irregolari, mentre le figure quasi si confondono con gli elementi che li circondano.
La persona al centro del pronao è appena distinguibile, per contro i marcapiano e le pitture della struttura laterale sono ben evidenziati da un’abile elaborazione dei toni luminosi.
Scompare alla vista il giardiniere ai piedi della scalinata ritoccata dall’editore, forse perché estraneo al casato nobiliare.

Nella fotografia conservata nel raccoglitore, invece, sono ben distinguibili la figura ai piedi della scalinata e quella tra le colonne del pronao.
La luce del sole colpisce le superfici rendendole omogenee con gli elementi architettonici del corpo centrale e con le pitture del corpo laterale, fino a restituirne un disegno leggero e delicato.
Gli interventi eseguiti su villa Da Porto Pedrotti
Desidero concludere questa affascinante scoperta inserendo il testo di Renzo Salgarollo utilizzato per l’esposizione fotografica del 2016.
Villa Da Porto ora Pedrotti (1554 – 1558)
Eccezionale veduta di villa Da Porto prima dell’intervento di ampliamento avvenuto con l’aggiunta delle ali laterali ad opera dell’architetto Antonio Caregaro Negrin nel periodo tra il 1855 e il 1860.
L’immagine è tratta da una cartolina postale, quindi si presume stampata dopo il 1866, data di annessione del Veneto all’Italia, ma su documentazione precedente.
La villa è ancora priva delle statue: due alla base delle scale, attribuite ad Orazio Marinali (1643 – 1720), tre sopra il frontone e altre due agli angoli del tetto, sul fronte.
Queste appaiono già nelle foto scattate attorno al 1920.
Manca anche lo stemma della famiglia Da Porto, proveniente da altra villa, posto in centro al timpano.
Altro particolare architettonico interessante che ne denota il cambiamento, le finestre del primo piano sulla facciata verranno modificate in altro stile, togliendo il marcapiano allineato con quello d’ingresso sotto il pronao, spostandolo più in alto e attribuendone più rilievo.
In questo modo le due finestre in questione assumeranno un aspetto identico a quelle interne allo stesso pronao, con l’aggiunta di una balaustra con cinque colonnine, per alleggerire il volume e riprendendole, poi, anche sulle nuove ali laterali.
L’archetto incassato tra il primo ed il secondo piano verrà tamponato.
Per quanto riguarda il pronao, esso non appare in una mappa del 1563 che raffigura dettagliatamente in pianta la Villa, come in altre mappe del 1608 e del 1681.
Si presume perciò che la sua costruzione sia collocabile in concomitanza a quella dell’oratorio gentilizio, avvenuta prima del 1681.
C’è da soffermarsi anche sul caseggiato che forma l’ala est della Villa.
Ad uno primo sguardo si notano gli eleganti decori che lo impreziosiscono, ma ci si accorge presto che tutta la parte con gli archi e fino la metà di quel volume, la costruzione verrà demolita e ricostruita in altro modo.
Quindi sparirà in sostanza quell’edificio che è direzionato verso la villa Da Porto in senso est – ovest, per fare spazio sia alla nuova ala della Villa che invaderà parte di quell’area, sia al nuovo volume, più arretrato, per evidenti motivi di spazio.
Andranno persi in questa maniera, assieme all’edificio, i suoi bei decori, comprendenti anche quelle “cimase” sopra la cornice del tetto.
Parte degli elementi pittorici decorativi sopravvivono nella porzione di edificio rimasto indenne dall’intervento di metà Ottocento.

Ringraziamenti
Giunto al termine vorrei rivolgere un ringraziamento all’amico Renzo Salgarollo per la gentile disponibilità e per la concessione del testo sulla villa.
Grazie a Ignazio Fabris per avermi ricevuto nel suo studio e per aver contribuito all’identificazione e alla datazione della fotografia.