Personaggi

La residenza di Giacomo Orefice in Piazza dei Signori

Case Orefice in piazza dei Signori a Vicenza

Un caro amico mi consegna una fotografia inedita di Piazza dei Signori, con l’antico Caffè Garibaldi e la casa natale di Giacomo Orefice, noto musicista vicentino.

Ha così inizio una serie di ricerche che porteranno alla scoperta di un caratteristico scorcio di Vicenza scomparso durante gli anni Trenta del Novecento, consentendomi di tracciare una breve biografia dell’illustre compositore.

Cenni biografici sulla vita e sulle opere di Giacomo Orefice

Nacque a Vicenza da genitori benestanti e di origine ebraica, il 27 agosto 1865.

Dedicò anni allo studio della musica presso il liceo di Bologna, diplomandosi nel 1885.

Gli esordi lo videro pianista in opere proprie: Pagine d’album per pianoforte (1885), Due melodie (1893) e Bozzetti veneziani per canto e pianoforte (1894).

Nel 1889 debuttò al teatro Carignano di Torino con Mariska, ma il successo arrivò nel 1901 con l’opera Chopin, che rese famoso il Nostro anche a Parigi, a Varsavia e a Praga.

L’anno seguente compose Cecilia: l’opera in quattro atti che fu presentata al grande pubblico del Teatro Verdi di Vicenza, raccogliendo numerosi consensi.

Opera "Cecilia" di Giacomo Orefice in una cartolina d'epoca
Cartolina commemorativa dell’opera “Cecilia” di Giacomo Orefice al teatro Verdi di Vicenza, stampata e diffusa in edizione limitata tra agosto e settembre 1902.

Nel 1904 fondò l’Associazione Italiana Amici della Musica e nel 1909 gli venne conferita la cattedra di composizione al Conservatorio di Milano.

Collaborò con diverse riviste nazionali, tra le quali: Popolo e Arte e Rivista musicale italiana, contribuendo con articoli sulla crisi del nazionalismo musicale (1917).

Giacomo Orefice sposò Lucia Cantoni nel 1896, dalla quale ebbe i figli Alberto e Giuliana.

Morì a Milano il 22 dicembre 1922.

Giacomo Orefice nella toponomastica di Vicenza

All’illustre musicista e compositore, dopo alcune controversie dei conservatori per i nomi delle strade cittadine, fu dedicata una contrada del centro storico di Vicenza.

La proposta venne formulata nel 1932, in occasione della ricorrenza del primo decennio dalla morte dell’Orefice.

Promotrici dell’iniziativa furono le maestranze dell’Istituto Musicale Francesco Canneti, che chiesero al Podestà “se il Comune intendesse rendere omaggio alla fama del M.° Orefice denominandogli una via.”

Si pensò, quindi, alla stradella dei Giudei (attuale stradella dei Nodari) che congiunge contra’ Do Rode con contra’ Cavour, ma la scelta innescò una serie di polemiche.

La controversia smosse la Sopraintendenza all’Arte Medioevale e Moderna che espresse obiezione alla proposta e, con il supporto del Ministero, riuscì ad evitare il cambiamento del nome.

Solo nel secondo dopo guerra si arrivò all’assegnazione di una contrada in memoria di Giacomo Orefice e, con delibera del 5 giugno 1945, il primo cittadino (Luigi Faccio) siglò a perenne ricordo il nome del compositore, destinandone il tratto pedonale compreso tra piazzetta Palladio e contrà Pigafetta.

Le case Orefice

La residenza dove nacque l’illustre compositore e musicista vicentino, si trovava in angolo contra’ Cavour e si affacciava sulla grande piazza dei Signori, occupando lo spazio attualmente utilizzato come plateatico dallo storico Caffè Garibaldi.

Le vecchie case e i fabbricati lungo il lato occidentale della via furono edificati nel corso del XV secolo ad uso delle famiglie ebraiche; un arco collegava i palazzi che si affacciano sulla contrada, segnando il confine con la piazza principale di Vicenza.

La casa natale di Giacomo Orefice e la loggia palladiana
Grazie a questa rara e bella cartolina postale è possibile ammirare sulla sinistra l’arco di collegamento con gli edifici prospicienti contrà Cavour – Editore anonimo, anno 1928.

L’intero complesso edilizio subì ripetute manomissioni nel tempo, adattandosi al gusto estetico e funzionale delle architetture dei periodi successivi alla sua costruzione.

Giunsero, poi, gli anni dei dibattiti e delle decisioni.

Così, verso la fine degli anni Venti, si pensò una continuazione degli intercolumni della Loggia del Capitanio, sul lato occidentale della Piazza, ma non essendo noto il progetto originario del Palladio e la reale dimensione del Monumento, nacque una discussione sul numero effettivo delle campate da realizzare.

Negli anni seguenti l’abbattimento del complesso residenziale adiacente alla Loggia (1930 – 1932) furono valutate altre proposte per colmare il “vuoto” lasciato sulla piazza dei Signori, tra cui i disegni per la realizzazione di nuovi edifici.

Non se ne fece nulla.

La casa che diede i natali a Giacomo Orefice e l’antico Caffè Garibaldi, dalle pregiate vetrine e dai delicati infissi in legno, vennero smantellati dal “piccone demolitore” nell’anno 1930.

Con la demolizione scomparvero anche l’arco eretto sopra la contrada dei Giudei (nella moderna toponomastica: “contra’ Cavour”) e la lapide collocata in memoria a Giacomo Orefice.

L’incisione perduta riportava queste belle parole:

Da questa casa ove nacque Giacomo Orefice spiccò il volo a spaziar nei cieli di arduo magistero musicale Educando Esaltando n. 1865 m. 1922

Nel 1932, dopo due anni trascorsi a discutere sui progetti per la costruzione di nuove opere sull’area interessata, gli addetti ai lavori pensarono di realizzare un voltatesta in stile fascista sul prospetto laterale della loggia palladiana.

Qualche anno più tardi (1936) si pensò di aggiungere al centro del quadrilatero una fontana, ma l’idea non riscosse successo.

Bar caffè Garibaldi e loggia del Capitaniato
Lo spazio ottenuto con la demolizione delle Case Giacomo Orefice e dell’antico Caffè Garibaldi e il voltatesta littorio sulla facciata della loggia palladiana – Edizioni Cartoleria Franco, 1941

Bibliografia

  • Vicenza nella sua toponomastica stradale, Giambattista Giarolli, edizioni tipografiche Istituto San Gaetano – Vicenza, 1955 (prima edizione).
  • Vicenza tra Ottocento e Novecento, Giuseppe Barbieri, Canova Edizioni, Treviso – 2002.
  • Documentare Vicenza, strategie di salvaguardia durante la Seconda guerra mondiale e la ricostruzione, a cura di Franco Barbieri, Gianna Gaudini, Maristella Vecchiato. Ed. MiBACT: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in collaborazione con: Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto, Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, Accademia Olimpica di Vicenza.
  • Giacomo OreficeDizionario biografico Treccani, Andrea Lanza – Volume 79, anno 2013.

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