Bombe su Vicenza!
Pochi sono a conoscenza di attacchi aerei sulla città di Vicenza durante la Grande Guerra. E’ invece frequente pensare alle operazioni belliche circoscritte solo alla catena montuosa vicentina e alle sue pendici.
1915: prime bombe su Vicenza
Teatro di aspre battaglie, l’Altipiano dei Sette Comuni conta migliaia di soldati caduti per la conquista delle vette e dei confini. Gesta epiche sono impresse nella memoria della Grande Guerra sul fronte vicentino, lungo pendii e scoscese cime dove Battaglioni di Alpini, Granatieri ed altri corpi di fanteria hanno lottato in pessime condizioni igieniche e climatiche.
Ortigara, Monte Cengio, Pasubio. Sono solo alcune località tristemente ricordate per i massacri compiuti durante la Prima guerra mondiale, eppure sfuggono alla cronaca altri episodi, seppur di minor rilievo, che coinvolsero il centro storico di Vicenza. Poche testimonianze, ma valide ed attendibili, che narrano una serie di attacchi aerei per mano dell’impero Austroungarico.
Un articolo sulle incursioni aeree venne pubblicato nel Corriere della Sera il 14 settembre 1915:
Un aeroplano coi colori italiani getta 4 bombe su Vicenza
“Stamane, verso le 8, un aeroplano austriaco, portante i nostri colori nazionali, attraversò la città di Vicenza lanciando quattro bombe: una in vicinanza dell’Ospedale militare, danneggiando una casa e ferendo otto persone non gravemente; un’altra presso l’Ufficio postale, rimasta inesplosa; una terza sul Collegio Farina, danneggiando la cupola dell’annesso oratorio, ed una quarta nell’interno del cimitero. il fatto non ha prodotto in città alcuna impressione.” (Agenzia Stefani)
Ulteriori dettagli uscirono in un articolo pubblicato il giorno seguente, sul quotidiano La Stampa, dove venne descritto il ritrovamento di una scatola in latta con impresso un invito a “sgomberare”:
I particolari del raid austriaco sopra Vicenza
“Eccovi alcuni particolari intorno all’incursione aerea nemica, a cui accenna il comunicato di ieri dell’Agenzia Stefani: alle ore 7,50 comparvero a notevole altezza due aeroplani austriaci provenienti dalla direzione nord-ovest.
Uno di essi, dopo essersi per alcuni istanti indugiato sopra Monte Berico, si diresse, attraverso la città, verso porta San Bortolo, di dove, descrivendo un ampio semicerchio, filò verso Porta Padova. Durante il percorso lasciò cadere 4 bombe.
Una, esplodendo, cadde fuori Porta Santa Lucia sulla soglia dell’osteria Al Roccalino. Un uomo ed una donna rimasero feriti. La seconda squarciò un angolo della chiesetta di Sant’Antonio, situata all’interno dell’istituto femminile Farina, in Via San Domenico. Quivi non si ebbe alcun ferito.
La terza si affondò nel recinto del cimitero, danneggiando una lapide. La quarta, infine, cadde, senza esplodere, in Via Giacomo Zanella, a fianco del palazzo della posta. Qui fu pure raccolta una scatola di latta contenente sabbia. Sulla scatola era scritto in tedesco: sgombrate!”
Diversa è la relazione raccolta da Giuseppe De Mori, autore del libro Vicenza nella guerra 1915-1918, edito da Giacomo Rumor nel gennaio 1931.
Questi descrive la prima incursione aerea a Vicenza sulla base d’inchiesta della Regia Commissione, la quale denuncia 9 bombe e 10 feriti tra la popolazione civile. Altresì conferma l’abuso del tricolore sui velivoli avversari:
“Per rendere l’offesa più sicura, il nemico non ebbe ritegno ad impiegare come mezzi di bombardamento apparecchi dipinti coi colori della nostra bandiera, giuocando slealmente sulle somiglianze fra la nostra bandiera e quella ungherese.“
Il totale delle bombe su Vicenza risalirebbe, come già dichiarato dalla Regia Commissione, ad un numero non inferiore alle 9 unità, tra le quali alcune inesplose o lanciate sul Retrone verso Sant’Agostino nei pressi della linea ferroviaria. Lo stesso aereo, presa la direzione di Asiago, lasciò cadere altre 2 bombe sul ponte della Val d’Assa, senza colpirlo.