I monumenti di Vicenza nelle cartoline antiche

Stai pensando a una visita guidata per conoscere i monumenti di Vicenza e non ti accontenti delle solite immagini presentate dai motori di ricerca?
Forse l’articolo che segue potrebbe contribuire, senza nulla mancare alla preparazione delle guide di Vicenza, a soddisfare la tua curiosità.
L’idea, infatti, è riprodurre una selezione di cartoline d’epoca in formato digitale con i personaggi che diedero lustro alla città del Palladio.
Quante sono le cartoline dei monumenti di Vicenza?
Impossibile fare una stima delle cartoline, suddivise per soggetto, che circolarono tra i primi anni del Novecento e il secondo dopo guerra, fino arrivare agli anni Settanta.
Comunque sia, stampare i monumenti di Vicenza è una scelta ampiamente diffusa tra gli editori del primo periodo del secolo scorso, mentre dirada negli anni Settanta.
Sembra, infatti, che l’immagine del monumento venga in seguito di frequente contestualizzata con l’ambiente circostante e raramente rappresenti per intero il personaggio.
Così si allarga la prospettiva del fotografo e la statua dell’illustre diventa corredo (passatemi il termine non propriamente adatto) del paesaggio urbano.
D’altronde, questo è quanto l’artista e il committente del manufatto si prefiggono prima della realizzazione dell’opera, studiandone la collocazione più consona.
Dunque una domanda sorge spontanea: riuscireste a immaginare le piazze e le strade della città senza monumenti?
Quali monumenti di Vicenza sono raffigurati sulle cartoline postali?
Constata la difficoltà nel calcolare un numero preciso di cartoline con i monumenti di Vicenza, procedo elencando i personaggi maggiormente pubblicati dagli editori del Novecento.
Di seguito, alcune sculture degli illustri (click sulla voce in elenco per il paragrafo corrispondente):
- Andrea Palladio
- Monumento ai Caduti
- Giacomo Zanella
- Fedele Lampertico
- Giuseppe Garibaldi
- Vittorio Emanuele II
Come anticipato, sono solo alcuni dei monumenti presenti in città, mentre altri risultano difficilmente reperibili su cartolina postale.
Tuttavia, a fine pagina trovate anche quei soggetti o gruppi scultorei stampati da pochi, attenti editori del Novecento.
Monumento Andrea Palladio

Inserire Andrea Palladio come primo Illustre della lista delle cartoline “monumentali” non è una scelta casuale.
I motivi sono diversi: vuoi per la magnificenza delle sue opere imitate nel mondo, vuoi per il numero dei monumenti a lui dedicati.
Vicenza conta la presenza di ben tre monumenti collegati al grande architetto di origini padovane, ma di adozione vicentina.
Le opere presenti in città sono:
- il monumento Andrea Palladio collocato sull’omonima piazzetta
- il solenne gruppo scultoreo con sarcofago contenente le presunte spoglie mortali dell’Architetto
- la Basilica Palladiana, promossa a Monumento Nazionale il 28 marzo 2014
Sono la Basilica Palladiana e il monumento dell’Illustre architetto, collocato sull’omonima piazza, ad essere maggiormente fotografati e stampati su cartolina postale.
L’inaugurazione del monumento al grande architetto risale al 1859, è opera dello scultore Vincenzo Gaiassi e fu donato alla città da Francesco Bressan.
Monumento ai Caduti

Non meno fotografato e stampato su cartolina è il monumento dedicato alla memoria dei Caduti in guerra o delle vittime civili.
A Vicenza i monumenti ai Caduti sono diversi, ma in questo articolo verranno citati solo quelli maggiormente immortalati dai fotografi nei primi decenni del Novecento.
I motivi di questa scelta sono riconducibili alla larga diffusione del materiale da collezione delle opere scultoree presenti a Monte Berico, nei pressi del Santuario mariano.
Si tratta del monumento ai Caduti austriaco, eretto e inaugurato nel 1862, e del monumento ai Caduti italiano del 1866, quest’ultimo opera del milanese Tantardini.
Un approfondimento sulla storia dei due manufatti è pubblicato su questo sito, alla pagina “Monumento ai Caduti di Monte Berico“.
Notoriamente esistono anche numerosi complessi monumentali che custodiscono i resti dei combattenti della Grande Guerra, come il Sacrario di Cima Grappa, quello sul colle Leiten ad Asiago e il Tempio Ossario del Pasubio.
Approfondimenti sul tema della Grande Guerra sono stati trattati in diversi articoli in questo sito, altri andranno ad aggiungersi in futuro.
Monumento Giacomo Zanella

Un vicentino al quale è dedicato un monumento alla memoria è il patriota, sacerdote e poeta Giacomo Zanella.
La sua figura imponente, poggiante su un basamento in pietra, è collocata sulla piazza del Tempio di San Lorenzo, ma recentemente spostata di alcuni metri.
Ai suoi piedi una fontana zampilla felicemente, donando alla piazza un’aspetto diverso dall’essenzialità originaria.
Tra i monumenti di Vicenza, Giacomo Zanella è molto apprezzato dai fotografi del Novecento, che lo ritraggono in diverse angolazioni.
Qui a sinistra, ad esempio, il monumento appare per intero, mentre sullo sfondo è visibile il trecentesco oratorio di San Berardino, abbattuto nel 1922 per aprire via Bartolomeo Montagna.
- vedi pagina 325 “Vicenza – Ritratto di una città, guida storico artistica” di Franco Barbieri e Renato Cevese
La scultura dedicata all’illustre Giacomo Zanella è del veronese Carlo Spazzi; figlio d’arte e fratello di Attilio con il quale realizza diverse importanti opere nella città di origine.
Carlo vince nel 1889 il concorso per il miglior progetto monumentale, che porta a compimento e viene inaugurato il giorno 8 settembre 1893.
Monumento Fedele Lampertico

Allo statista, economista, politico e letterato Fedele Lampertico è dedicato il monumento collocato dinanzi all’ingresso dei giardini dell’Olimpico.
Una posizione di tutto rispetto, considerata la presenza in loco del Teatro palladiano, che vanta ogni anno innumerevoli visitatori provenienti da ogni parte del mondo.
Guarda caso, Lampertico al liceo ebbe come dotto insegnante l’abate Giacomo Zanella, del quale trovate una breve descrizione nei paragrafi precedenti.
Zanella fu anche maestro dello scrittore Antonio Fogazzaro; autore de “Piccolo mondo antico” (1895), quarto dei suoi romanzi e capolavoro che gli diede fama internazionale.
Seguirono altre importanti opere letterarie:
- Piccolo mondo moderno (1901)
- Il Santo (1905)
- Leila (1910)
Ma torniamo ai monumenti di Vicenza e in particolare a quello dedicato a Fedele Lampertico, inaugurato nel settembre 1924 alla presenza di Benito Mussolini.
L’opera, realizzata in bronzo dallo scultore Carlo Spazzi, sostituisce un’antica fontana dall’ampia circonferenza tuttora riconoscibile grazie alla presenza dell’aiola.
Dal 1924, quindi, nelle fotografie di Piazza Matteotti con il bellissimo palazzo Chiericati, appare l’accesso al Teatro Olimpico con il monumento a Lampertico.
Di seguito alcune immagini d’epoca per un confronto con la fontana e con la statua dell’illustre vicentino.
Click sulle immagini per ingrandire
Monumento Giuseppe Garibaldi
L’eroe dei due mondi a Vicenza si trova sul lato settentrionale di Piazza Castello, sopra un alto basamento, al centro di un aiola.
Il monumento, opera del romano Ettore Ferrari, fu inaugurato sotto rovesci di pioggia il 21 agosto 1887 in presenza, oltre alle autorità locali, dello scultore e dei fedelissimi Garibaldini.

In “Ottocento Vicentino” Adriano Navarotto racconta un curioso episodio accaduto durante lo svolgimento della celebrazione.
Alle nove e mezzo uno squillo di tromba fa cadere le tele che celano la statua e le bande suonano l’inno di Garibaldi.
Segue un lungo discorso del generale Costa e nel mentre un garibaldino in camicia rossa, arrampicatosi sul piedistallo per deporvi una corona, arringa sugli ombrelli per conto suo.
Si finì con due discorsi simultanei che non lasciavano capir niente, ma sollecitavano lo squagliarsi disordinato della radunata.
Interessante notare l’evoluzione degli edifici nell’area nord ovest di Piazza Castello; cambiamenti visibili confrontando le cartoline antiche di Vicenza con le immagini odierne.
Qui sopra il monumento a Garibaldi nasconde in parte una vecchia casa, che verrà demolita per lasciar posto alla sede di Confindustria.
Non si tratta di un edificio qualunque, bensì dell’antica trattoria alla Rueta, che svolgeva un valido servizio di ristorazione fino alla sua definitiva chiusura.
Gli anni Venti, infatti, sono decisivi e nel 1928 si inaugura l’elegante palazzo costruito seguendo i modi del tardo Cinquecento (progetto attribuito a Giuseppe Morseletto).
Sul lato occidentale appare ancora l’ala incompiuta e priva dei tre fornici del lungo edificio, oggi sede della storica libreria Galla.
Monumento a Vittorio Emanuele II

Il primo re d’Italia è ricordato a Vicenza con un complesso monumentale collocato al centro della piazza del Duomo e circondato dal verde di un aiola.
Fanno da sfondo le piante ad alto fusto, l’antico oratorio del Gonfalone e alcuni edifici moderni dallo stile estraneo al contesto architettonico della piazza.
La statua del sovrano è accompagnata da elementi che rievocano eventi storici:
- La presenza della figura femminile con lo stemma civico e la bandiera decorata per l’eroismo dimostrato dai Vicentini nel contrastare l’avanzata austriaca del 1848.
- Un rudere in stile classico, scolpito con l’iscrizione S.P.Q.R. per commemorare la presa di Roma (20 settembre 1870).
La data di inaugurazione, secondo alcune fonti, risale al 18 novembre 1880, mentre Sebastiano Rumor, nel suo “I Savoia a Vicenza” del 1929, riporta 17 novembre 1881 come giorno e anno della storica celebrazione.
Tuttavia Barbieri e Cevese, nel volume “Vicenza ritratto di una città” indicano il periodo di realizzazione e inaugurazione dell’opera tra il 1878 e il 1880.
Comunque sia, alla solenne celebrazione partecipano numerose alte cariche dello Stato e una straordinaria folla di rappresentanze civiche e di popolo.
Sono presenti: il principe Amedeo di Savoia, il senatore Fedele Lampertico (presidente del Consiglio Provinciale e del comitato per il monumento), il Presidente del Senato Sebastiano Tecchio e il Sindaco Guardino Colleoni.
Altre sculture di Vicenza in cartolina
Opportuno e doveroso presentare in questo capitolo quelle statue a mezzo busto e quei complessi scultorei di rado pubblicati su cartolina postale.
Se fino a questo punto paiono trascurati quegli illustri vicentini conferiti a monumento, allora dovrò scusarmi con i lettori.
Purtroppo non tutti i monumenti di Vicenza sono reperibili su cartolina postale e gli esemplari più antichi riportano soprattutto i grandi personaggi della storia citati sopra.
Certamente il monumento a Vicenza più amato e fotografato dagli editori del Novecento è quello dedicato a Andrea Palladio.
Segue, come numero di copie stampate su cartolina, il monumento ai Caduti italiano a Monte Berico e la scultura del monarca in piazza Duomo.
Monumento Antonio Pigafetta
Mi piace iniziare con Antonio Pigafetta, presentando una cartolina di recente pubblicazione e piuttosto comune sul mercato del collezionismo.

Questo esemplare a colori non fu spedito e il retro non presenta nessuna datazione, ma suppongo risalga ai primi anni Settanta.
Il monumento si trova lungo il viale della stazione ed è opera dello scultore Giuseppe Zanetti (1959), che realizza il nostro concittadino ritto sulla prora della nave Victoria.
Al collo del navigatore è visibile il medaglione con impressa l’effigie della Madonna di Monte Berico, mentre sulla lapide che accompagna il monumento è incisa la Preghiera del Marinaio.
Monumento Antonio Fogazzaro
Procedendo in direzione del centro storico e sempre lungo il fianco sinistro del viale della stazione ferroviaria (viale Roma), incontriamo il monumento Fogazzaro.

Lo scrittore, omonimo del Pigafetta, è collocato su un alto basamento in granito, tra il verde di Campo Marzo e nei pressi dell’area dove un tempo sorgeva il Teatro Verdi.
Al posto del grande teatro perduto sotto i bombardamenti dell’ultima guerra, è presente un parcheggio interrato.
L’artista è lo scultore Zanetti, già artefice del complesso dedicato al Pigafetta presente sullo stesso lato del viale.
Non sono molte le cartoline dedicate al monumento Antonio Fogazzaro e diffuse dopo l’inaugurazione (6 novembre 1936), se non fosse per le panoramiche estese all’area dello scomparso Teatro Verdi.
Sono gli anni Settanta a rendere giustizia all’immagine del monumento, grazie a una colorata cartolina dell’editore Galla, che commissiona allo scledense Marzari il compito di fotografare, seppur di profilo, il Fogazzaro ritto sul basamento.
La scultura mezzo busto nelle cartoline in bianco e nero
Le immagini che seguono provengono da altre cartoline, piuttosto antiche e rare, che raffigurano quei monumenti di personaggi vicentini realizzati a mezzo busto.

Sono sculture di benemeriti cittadini, patrioti e politici italiani, comparsi per la prima volta sui cartoncini postali tanto amati dai collezionisti e che risalgono ai primi anni del Novecento.
Ecco a lato un esemplare quasi introvabile del mezzo busto di Giuseppe Fogazzaro, affezionato zio del noto romanziere.
Il religioso si distinse per lo spirito caritatevole e la tutela dei minori meno abbienti, offrendo loro un’adeguata istruzione, sviluppo morale e fisico.
Agli iscritti al programma, unico e rivoluzionario per l’epoca, veniva fornito un pasto caldo durante le attività che impegnavano gli alunni fino al pomeriggio tardo.
Ma il Fogazzaro (Giuseppe) è conosciuto anche per l’amor patrio e l’impegno politico offerto durante e oltre il periodo del Risorgimento, che gli costò l’esilio dalla sua amata Vicenza.
Muore nel 1901 a Montegalda e poco dopo, nel salone principale della Scuola Normale Femminile di Palazzo Cordellina in contra’ Riale, viene deposto il monumento in sua memoria.
La cartolina commemorativa, quindi, ritrae il giorno dell’inaugurazione – 18 marzo 1903 – del “ricordo marmoreo” di Giuseppe Fogazzaro adorno di piante verdi, dono delle autorità vicentine.
Tra i monumenti di Vicenza anche il mezzobusto di Sebastiano Tecchio
Altra cartolina commemorativa piuttosto rara e non meno importante, è quella dedicata al monumento Sebastiano Tecchio, collocato nel cortile interno di Palazzo Trissino Baston.

Il mezzobusto si trova precisamente nella loggia confinante con contra’ Cavour, nella parte occidentale del palazzo.
La cartolina risale ai primi anni del Novecento, è parte di una serie realizzata dall’editore Antonio Rodondi con altri monumenti di Vicenza e vedute del centro storico.
Tutti gli esemplari dello stesso genere presentano la stampa di uno strappo centrale dal quale è possibile osservare il soggetto o il panorama cittadino.
Sono circa una decina le cartoline dell’editore Rodondi con questa particolarità, ma essendo prive di numerazione non ho certezza di avere la serie completa.
Tornando a Sebastiano Tecchio, ecco alcune brevi informazioni recuperate dalla guida di Vicenza di Barbieri e Cevese.
Opera dello scultore Augusto Benvenuti nel 1888, il monumento al patriota poggia su piedistallo con bassorilievo bronzeo del palazzo Ducale di Venezia, dal quale Tecchio proclama al popolo il plebiscito del Veneto.
Termina così il viaggio nel tempo, in compagnia delle cartoline d’epoca e con i monumenti di Vicenza.
Ci lasciamo con beneficio del dubbio, in quanto la ricerca delle cartoline antiche riserva sempre sorprese e fortunati ritrovamenti, pronti per nuove pubblicazioni online.