Il Monumento ai Caduti di Monte Berico

Monte Berico non è solo luogo di preghiera, ma custodisce il monumento ai Caduti Italiano e Austriaco, costruiti per ricordare gli eventi del Risorgimento e commemorare i combattenti che si sfidarono in cruente battaglie.
Monumenti a ricordo dei fatti del 1848
Monumento ai Caduti austriaco
Chiunque salga a Monte Berico scorgerà, vicino al Santuario della Beata Vergine, il Monumento ai Caduti austriaco eretto a memoria delle guarnigioni imperiali.
Sormontato da una croce, il monumento reca su tre lati le decorazioni agli onori militari, mentre sul quarto è leggibile, in lingua latina, un testo che ne descrive la funzione ad ossario.
Il monumento sorge su una modesta piazzetta, in origine sede della colonna posta a ricordo del Reggimento Reisinger.
Solo dopo le battaglie del 1848 e alla vittoria delle milizie austriache, si propone la sostituzione della colonna con un monumento consono alla commemorazione dei Caduti.
Nel 1857, con il benestare dell’imperatore d’Asburgo Francesco Giuseppe, una commissione militare provvede alla raccolta e alla traslazione dei resti dei soldati austriaci nel monumento ossario, inaugurato nel 1862 durante l’ultima visita in città del sovrano.
Poco tempo dopo l’inaugurazione, il sindaco di Vicenza Gaetano Costantini propone la demolizione del manufatto perché la sua presenza suscita indignazione tra i patrioti Vicentini.
Fortunatamente l’iniziativa di Costantini è tempestivamente stroncata dal Ministero dell’Interno, che impone il divieto di prendere ulteriori decisioni sulla questione.
Monumento ai Caduti Italiano
Dinanzi alla Chiesa e alla modesta piazzetta si apre l’ampio Piazzale della Vittoria che racchiude il Monumento ai Caduti Italiano.
Il progetto risale alla primavera del 1848, ma è approvato solo il 7 agosto 1866, dopo la definitiva liberazione di Vicenza dal dominio austriaco.
Collocato in origine di fronte all’ingresso del Santuario, sul limitare del rilievo rimosso nel 1924 per lasciare spazio al Piazzale della Vittoria, il manufatto si trova ora sul lato ovest delle mura di contenimento.
L’opera scultorea è commissionata ad Antonio Tantardini (Milano 1829-1879), dopo una convulsa polemica sollevata dalla commissione ai beni patriottici e presieduta da autorevoli esponenti.

Nonostante le contestazioni, il monumento ai Caduti italiano è inaugurato il 10 giugno 1871 in presenza delle massime autorità. Al suo fianco sono scolpiti i nomi dei reparti militari che aderirono alle battaglie Risorgimentali.
Poco più avanti, lungo il muro che delimita il colle che s’affaccia sul Piazzale, sono presenti due medaglioni in pietra dei Colonnelli Cialdini e D’Azeglio.
Sul lato opposto al monumento, invece, è visibile una grande lastra marmorea con il Bollettino della Vittoria del 4 novembre 1918.

In una relazione al Consiglio Comunale di Vicenza (anno 1871) Francesco Formenton espresse un’accurata analisi sull’opera del Tantardini:
Il genio dell’insurrezione il quale sorge dalla tomba dei prodi caduti con l’ira che manifesta nel volto e nell’atteggiamento; anzi ogni parte del corpo è in convulsione eccitando gli italiani a scacciar dalle lor terre lo straniero; impugnata ha la spada fulminea nella mano destra, mentre con impeto il sinistro braccio a mano spalancata alza come sfolgoranti sono gli occhi e infrante veggonsi catene e ceppi.
Oggi l’angelo non brandisce più la sua spada che, presa di mira da ripetuti atti vandalici, risulta (secondo alcune fonti) attualmente conservata in altro luogo, per impedirne il danneggiamento o il furto.