Cartoline degli Alpini per l’adunata nazionale

In attesa del prossimo evento che coinvolgerà migliaia di penne nere lungo le strade di Vicenza, ecco una selezione di immagini d’epoca dal titolo eloquente: “Gli Alpini in Cartolina”.
Tale titolo potrebbe dare spunto alla realizzazione di un bel libro illustrato, se non fosse che, da una ricerca nel web, “Alpini in Cartolina” esista già come opera editoriale.

Quindi penso sia opportuno dedicare alcune righe di testo, allo scopo di riconoscere il lavoro degli autori Bonetti e Monteverde e dell’editore modenese Panini.
Il libro risale alla metà degli anni Ottanta, ma è acquistabile online o nei mercatini dell’antiquariato, come spesso consiglio di verificare sulle pagine del sito.
Un’altra interessante pubblicazione porta lo stesso emblematico titolo, ma con alcuni dettagli: “Alpini in cartolina – storia, reparti, vicende, curiosità”.
Il libro, edito nel 2006 dall’Associazione Nazionale Alpini, è frutto di un’accurata ricerca storica di Roberto Rossini e Piero Ambrosini, acquistabile online o richiedendo prestito presso la Biblioteca Civica.
L’immagine utilizzata come introduzione proviene, invece, da una fotografia su cartolina della tipografia Valentini di Cadoneghe, per ricordare l’adunata nazionale degli Alpini che si svolse nel 2006 ad Asiago.
Nella foto sono presenti gli ufficiali, i veterani e le rappresentanze dei gruppi e delle associazioni degli Alpini, riuniti per la prima volta nel settembre 1920 sul Monte Ortigara per onorare i soldati caduti durante la Grande Guerra.
Lista dei contenuti
Per facilitare la ricerca degli argomenti contenuti nell’articolo, ho creato un indice (click su una o più voci dell’elenco):
- Adunata Nazionale Alpini a Vicenza
- Gli Alpini in cartolina e nelle fotografie d’epoca
- Prime e antiche immagini degli Alpini
- Reggimenti e battaglioni Alpini
- Donne e Alpini
- Gli amici degli Alpini
- Alpini e volontariato: requisiti e modalità per l’adesione
- Saluti dall’Alpino!
La memorabile adunata nazionale degli Alpini a Vicenza
Ero ancora ragazzo e prossimo agli esami di maturità, quando migliaia di penne nere invasero il centro storico, la periferia e le località della provincia di Vicenza.
Fu per me la prima occasione di assistere all’Adunata Nazionale degli Alpini e terminati gli studi e la leva militare obbligatoria (caso volle proprio nel Corpo degli alpini), partecipai a quasi tutte le manifestazioni con cadenza annuale.
L’appuntamento è ancora oggi immancabile, quando non vi siano cause di gravità maggiore ad impedire la mia presenza all’adunata, ma queste sono solo riflessioni personali.
Piuttosto interessante, invece, è raccontare la storia del manifesto realizzato proprio per l’evento del maggio 1991 a Vicenza, che fu presentato ai vertici dell’Associazione con largo anticipo per ovvi motivi organizzativi.
Si tratta di una bellissima creazione grafica, riprodotta anche su cartolina commemorativa distribuita da Poste Italiane e dall’Associazione Nazionale Alpini.
Conviene però procedere con ordine, iniziando ad illustrare i primi passi del progetto e le modalità della sua realizzazione.
Quindi con la memoria torno ai banchi di scuola, quando i docenti di grafica annunciarono alla classe l’iniziativa dell’ANA per promuovere il disegno più rappresentativo e significativo per l’adunata.
Il progetto vincitore per la cartolina e per il manifesto degli Alpini
Tra tanti bozzetti proposti vinse quello di Loris Boschieri, che scelse di ritrarre il busto di un congedante e, sullo sfondo, l’inconfondibile Basilica Palladiana con la Torre Bissara, mentre il cielo si tinge del Tricolore nazionale.

Ma il personaggio in uniforme nasconde un dettaglio interessante: il volto è il ritratto, seppure stilizzato, del caro papà di Loris, il quale ha voluto ricordare il genitore al tempo del servizio militare, nel Reparto Sabotatori Alpini Paracadutisti.
Loris, conosciuto fin dai tempi di scuola con il soprannome Bosk, è molto attivo nel settore artistico e in particolar modo in quello dei ritratti di personaggi famosi; ritratti che troviamo pubblicati nei giornali e nelle riviste italiane.
Le sue creazioni digitali sono molto diffuse anche nei social come Facebook, Twitter o Instagram, e naturalmente sulla bacheca virtuale del profilo personale.
La nostra amicizia continua dai tempi di studio dell’arte e della grafica, nella vita reale e in quella costruita sugli algoritmi del web, quindi desidero ringraziarlo per avere autorizzato la pubblicazione del suo personale racconto.

Le cartoline degli Alpini e le fotografie d’epoca
Esiste un’ampia produzione di cartoline illustrate, fotografiche e commemorative realizzate in concomitanza agli eventi passati, che legano gli Alpini alla storia d’Italia.
E’ proprio grazie all’introduzione della cartolina illustrata, di cui si conoscono alcuni rari esemplari di fine Ottocento, che le specialità militari e i reggimenti dell’Esercito presero forma nei disegni e nelle decorazioni di abili artisti italiani e internazionali.
Con l’inizio del conflitto, nel 1914, la produzione della cartolina postale subì un notevole incremento tra gli Stati del continente europeo, classificando tale evento come il primo della storia per le modalità di documentazione utilizzate e per le innovative strategie di guerra adottate.
Nelle immagini che seguono trovate una serie di cartoline e fotografie della prima storica divisa degli Alpini con il tradizionale cappello, che ricorda la forma di una bombetta.
Primi ritratti fotografici e prime cartoline degli Alpini

Per introdurre la selezione di immagini che seguono, ho scelto di pubblicare qui a lato la fotografia forse più antica in mio possesso.
Si tratta di un giovane Alpino mentre posa per una “carte de visite” presso lo studio torinese di Giovanna Carturan, proprietaria dello stabilimento dal 1876 al 1898 e tra le prime donne della storia della fotografia italiana.
Il periodo di attività della Carturan restringe una possibile datazione della fotografia, così pure alcuni indizi nel soggetto aiutano la ricerca, come i dettagli visibili sulla divisa e sul cappello posato a lato del militare.
Quest’ultimo presenta un elegante fregio composto da un intreccio di foglie d’alloro e quercia, sormontato da due fucili incrociati e altri dettagli purtroppo non visibili, neppure ingrandendo l’immagine.
Possiamo solo immaginare, come riportano alcuni libri illustrati di storia militare, il disegno di un’aquila, di un piccone e di una scure, in parte coperti da una cornetta con al centro un tondino e il numero del reggimento di appartenenza del nostro Alpino.
La nappina bianca, invece, fu introdotta solo nel 1882 ad indicare il Primo Battaglione Alpini, mentre il colore verde dei paramani, qui riprodotto con precisione dal pennello della fotografa, fu adottato l’anno seguente in sostituzione al fondo nero.
Ardua impresa identificare, almeno per quanto concerne le mie modeste conoscenze sugli accessori militari, l’oggetto legato alla cintola (forse un’arma bianca o una parte visibile del fucile Vetterli-Vitali).
Serie di tre cartoline antiche con protagonisti gli Alpini nella divisa storica:

Le antiche cartoline degli Alpini e del reggimento
Dalla figura intera dell’Alpino in divisa di fine Ottocento alle cartoline di gruppo, alle attività di addestramento, agli equipaggiamenti e alle fotografie degli ufficiali o dei battaglioni in posa per una foto ricordo da spedire ai familiari.
Donne e Alpini

Molto importante fu il ruolo femminile durante le guerre che coinvolsero migliaia di uomini stipati al fronte, appartenenti ad ogni tipologia e specialità dell’Esercito Italiano.
Essenziale fu sacrificio delle volontarie della Croce Rossa, delle portatrici di generi alimentari in supporto alla distribuzione dei ranci militari, e persino la presenza degli attori di teatro fu di conforto, per il periodo di permanenza dei soldati radunati nelle retrovie, al morale dell’esercito.
Quindi al volontariato parteciparono personalità già note per le loro raffinate doti artistiche o giovani donne discendenti da facoltosi uomini illustri, letterati e politici.
Eleonora Duse, ad esempio, scelse di allontanarsi dallo sfarzo dei palcoscenici delle grandi città per raggiungere i modesti Teatri del Soldato allestiti in zona di guerra.
Maria Fogazzaro, terza e ultima figlia del famoso scrittore vicentino e infermiera volontaria dal 1910, dedicò energia e sacrificio in aiuto ai bisognosi, ai profughi di guerra, alle donne in cerca di occupazione o per la distribuzione dell’equipaggiamento necessario al contingente italiano.
Anche la propaganda militare, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, si adoperò per la produzione di manifesti, riviste o quotidiani aggiungendo soggetti femminili all’amor patrio.
La cartolina postale qui a lato pubblicata, ad esempio, mostra una fanciulla in uniforme e cappello Alpino, che con sguardo forse un pochino malizioso, osserva l’obiettivo del fotografo.
L’immagine, nella sua sostanza, potrebbe apparire un’anticipazione dei tempi moderni, quando nell’autunno del 1999, grazie al riconoscimento delle pari opportunità con all’approvazione della legge numero 380, alle donne è stato concesso il reclutamento nelle Forze armate italiane.
Gli amici degli Alpini in cartolina

Prima di concludere, vorrei ringraziare la grande famiglia delle penne nere e gli aggregati alle sezioni Alpine che hanno scelto di aderire alle attività associative.
Un saluto anche agli amici degli Alpini, i quali collaborano per la riqualificazione delle strutture pubbliche, partecipano alle collette alimentari o si prestano in altre mansioni, pur non avendo svolto la leva militare obbligatoria.
L’iscrizione all’Associazione Alpini è un’opportunità offerta alle persone che desiderano rendersi utili alla comunità, pur contribuendo al miglioramento della propria qualità della vita.
Alpini e Protezione Civile sono primi ad intervenire in soccorso alla popolazione, qualora calamità naturali o altri tragici eventi dovessero capitare in territorio nazionale o fuori dal confine italiano.
Per maggiori approfondimenti sulle attività e adesione alla vita associativa, invito tutti gli interessati a visitare i siti web pubblicati in fondo a questa pagina.
Ancora un saluto e un’immagine dalla serie di fotografie e illustrazioni con un raro esemplare di cartolina con Alpino risalente al 1915 e del sovrano d’Austria Francesco Giuseppe sconfitto dalla forza militare dal Regio Esercito Italiano.
L’autore è Guido Moroni Celsi, noto grazie anche alle bellissime tavole per il libro Pinocchio di Carlo Collodi, reperibile nelle librerie specializzate in editoria d’epoca.
A presto, per ritrovarci numerosi alla prossima adunata nazionale degli Alpini a Vicenza!
Leggi anche gli articoli:
- Bentornate Penne nere!
- Asiago durante Strafexpedition
- Tempio ossario del Pasubio
Come aderire alla grande famiglia degli Alpini e al volontariato
- Associazione Nazionale Alpini, modalità e requisiti per l’iscrizione
- Volontariato nella Protezione Civile ANA (soci e Aggregati)
- Dipartimento Nazionale della Protezione Civile (elenco delle Organizzazioni di volontariato)