Architettura

Le migliori guide di Vicenza per turisti e collezionisti

Durante un mite giorno d’autunno, mentre organizzavo la libreria di famiglia, ho pensato fosse buona idea presentare alcune valide guide di Vicenza del Novecento ricche di approfondimenti sulla storia della nostra bella città Veneta.

Eccomi, dunque, descrivere alcuni interessanti libri sulla suggestiva e intrigante architettura, pittura e toponomastica vicentina.

Le vecchie e antiche guide di Vicenza: i motivi di una scelta

Perché cercare e consultare anche libri fuori catalogo?

Cercherò di rispondere motivato da alcune personali riflessioni, influenzate dalla passione per il collezionismo cartaceo e da tanta curiosità per la storia locale.

Dunque un visitatore arrivato da un’altra provincia, regione o paese straniero, potrebbe accontentarsi di una nuova guida di Vicenza e focalizzare l’interesse sui principali monumenti, sui palazzi e sulle ville del territorio, tuttavia il contributo di un ulteriore volumetto potrebbe rivelarsi prezioso per diversi interessanti dettagli.

Inoltre, alcune guide sono davvero uniche e irripetibili; altre rintracciabili grazie alle ristampe anastatiche pubblicate dagli editori moderni, che ne apprezzano il reale valore culturale come, ad esempio, l’interessante volume “Vicenza e il suo territorio” di Jacopo Cabianca e Fedele Lampertico, stampato nel 1861 e riproposto nel 1991 e nel 2009 dalla casa editrice Atesa.

Purtroppo alcuni testi di storia locale e alcune guide di Vicenza fuori catalogo rischiano d’essere dimenticati se non ristampati, penalizzando così quei fedelissimi frequentatori delle librerie locali.

Non si pensi, però, ai volumi datati o antichi come oggetti inarrivabili, alle rarità ambite dai collezionisti disposti a cedere un patrimonio economico pur di possedere una copia, perché nel mercato dell’usato si trova ancora qualcosa di molto appetibile, senza troppo spendere.

Altro aspetto interessante di una guida turistica d’epoca è la presenza di fotografie o stampe antiche riprodotte a corredo dei testi, delle didascalie e delle vicende accadute in passato, dei monumenti e degli edifici scomparsi o delle biografie dei personaggi illustri.

Non è scontato, infatti, trovare nelle nuove guide turistiche di Vicenza le immagini e la storia del demolito Arco del Revese, del Teatro Eretenio, dell’antico Caffè Moresco, del bellissimo palazzo Caldogno distrutti dai bombardamenti dell’ultima guerra mondiale (solo per citare alcuni edifici storici) oppure le rare immagini degli affreschi scomparsi sulla facciata del Monte di Pietà in Piazza dei Signori o quei tratti delle antiche mura e quelle porte medievali abbattute per permettere il traffico dei mezzi di trasporto su gomma e su rotaia.

Scorci, panorami, antichi manufatti o piccoli dettagli di una Vicenza d’altri tempi immortalati da bravi fotografi del Novecento e raccolti nelle guide turistiche di Neri Pozza, Sebastiano Rumor, Licisco Magagnato, Franco Barbieri, Renato Cevese, che con le loro opere hanno contribuito alla notorietà della città del Palladio.

Un assaggio di storia o meglio: un saggio di storia di Vicenza

Guida di Vicenza di Giovanni Mantese, edizioni Orione, 1960
Giovanni Mantese, Guida di Vicenza – edizioni Orione, anno 1960 – brossura tascabile, pagine 117.

Un buon punto di partenza per raccontare la storia di Vicenza è certamente la collana “Le Guide” di Giovanni Mantese.

L’illustre storico pubblicò decine di volumi, frutto degli studi approfonditi sulle vicende e in particolar modo sulla storia della Chiesa Vicentina, grazie anche alla collaborazione di altri studiosi (in primis Franco Barbieri), con i quali scrisse un volumetto dall’emblematico titolo: “Vicenza, panorama storico”.

Mi è caro iniziare una lista di guide di Vicenza del Novecento riportando alla memoria proprio questa breve, ma particolareggiata brossura del 1960, edita dalla stamperia veronese Orione, di appena (si fa per dire) 116 pagine, di cui otto riproducono tavole illustrate in bianco e nero.

In quest’opera il Mantese inizia dalle origini della città, evolvendo la narrazione alle varie dominazioni risalenti all’epoca romana, barbarica, longobarda, alla sottomissione dei Franchi, degli Ezzelini, degli Scaligeri e infine al passaggio sotto la reggenza della Repubblica Serenissima, della monarchia napoleonica, della sovranità austriaca.

Interessanti sono pure i cenni topografici contenuti nella guida, una cronologia degli uomini illustri; il primo viaggio intorno al globo del navigatore Pigafetta e alcune leggende legate alla storia di Vicenza.

Per chi non si accontenta di una classica, tradizionale lettura sui principali monumenti, edifici e ville palladiane e volesse risalire agli albori e alla cronologia degli eventi storici accaduti in città, l’utilissimo volumetto “Vicenza, panorama storico” di Giovanni Mantese è molto consigliato!

Vantaggi: trattasi di una brossura (copertina morbida) leggera, dalle dimensioni ridotte e facilmente trasportabile, i capitoli sono suddivisi per periodo storico e il prezzo di vendita, secondo le condizioni generali dell’opera, è spesso contenuto.

Contro: Nonostante “Vicenza, panorama storico” sia un libro dal modesto valore economico, ma dall’alto interesse culturale, è piuttosto difficile trovare una copia in vendita online o tra i banchi dei mercatini dell’usato, quindi è necessario armarsi di pazienza e cercarlo assiduamente.

Carnet del turista

Verso la metà degli anni Ottanta del Novecento uscirono dalla Casa Tipografica Stocchiero una serie di guide turistiche dell’Ente Provinciale per il Turismo: distribuite gratuitamente dalla Banca Popolare di Vicenza, erano pratiche pubblicazioni periodiche suddivise per argomento.

Da una verifica nei cataloghi generali delle librerie italiane, i Carnet del Turista comparvero già nei primi anni Sessanta e la loro pubblicazione continuò anche nel decennio seguente, tuttavia la serie in brossura più facilmente reperibile, a un prezzo di mercato contenuto, risulta essere quella compresa tra il 1980 e il 1990.

In quei dieci anni si alternarono i testi di importanti storici della cultura e dell’arte vicentina: Remo Schiavo, Marina Amaglio, Franco Barbieri, Francesco Fontana, Nevio Furegon, Andrea Kozlovic; mentre le aziende incaricate alla stampa dei volumi furono: Tipografia Rumor, Tipolitografia San Gaetano e la già citata Stocchiero Grafica.

Le tematiche spaziavano dall’architettura alla pittura, dai viaggiatori famosi in visita a Vicenza ai personaggi già noti in città e nella provincia, dal gotico dei palazzi e delle antiche mura al fascino floreale dello stile Liberty.

Molte sono le illustrazioni, le stampe antiche e le fotografie pubblicate a corredo dei testi, ma poche sono quelle riprodotte a colori e visibili solo negli ultimi volumi della serie.

In alcuni Carnet del Turista sono state inserite in terza di copertina anche mappe o planimetrie.

Vantaggi: copertina morbida, peso, spessore e formato ridotto del blocco libro, quindi facilmente sfogliabile e trasportabile anche in una borsa o uno zaino.

Alcune tematiche trattate dal Carnet del Turista sono difficili da rintracciare in altre opere e guide turistiche sulla storia di Vicenza, come “Il vicentino in Liberty”.

Il prezzo di vendita è molto contenuto e la reperibilità dei volumi è piuttosto facile, nonostante l’opera completa risulti fuori catalogo da diversi anni.

Contro: Per una panoramica generale sulla storia e le bellezze artistiche della città è necessario trovare, acquistare o chiedere in prestito ogni volume e spostarsi in città attrezzati di capiente borsone o spazio dove riporre le copie.

In alternativa potete focalizzare l’interesse sulle tematiche che più vi attraggono, contenendo il numero delle guide turistiche di Vicenza da portare appresso durante il viaggio, ma attenzione a non dimenticare un argomento che potrebbe rivelarsi fondamentale per le vostre escursioni urbane.

Vicenza, Ritratto di una città (guida storico-artistica)

Se siete arrivati fino a questo punto con la lettura, ma la vostra sete di conoscenza necessita ulteriori spunti, allora è venuto il momento di illustrare un importante volume, sia per dimensioni sia per le nozioni storiche in esso contenuto.

Barbieri e Cevese, Vicenza - ritratto di una città, guida storico artistica
Guida storico artistica di Vicenza, autori Barbieri e Cevese

Si tratta di un’opera corposa, scritta dagli Accademici Franco Barbieri e Renato Cevese e composta da oltre settecento pagine accompagnate da numerose tavole illustrate a colori e in bianco e nero, suddivisa in zone e itinerari, con mappe e legende semplici e intuibili per una rapida consultazione.

Tuttavia è restrittivo considerare guida per turisti “Vicenza – Ritratto di una città”, perché la sua struttura e le informazioni condivise dagli autori sono più affini alla composizione di un saggio storico e artistico.

Gli argomenti trattati sono molteplici: dalle origini della cultura paleoveneta all’insediamento del municipium romano, dalla costituzione dei primi borghi medievali alla Vicenza rinascimentale e palladiana, dal principio illuminista alle influenze e alle correnti artistiche che accompagnarono Ottocento e Novecento.

Nella guida storico-artistica, inoltre, sono citati quegli edifici religiosi o residenziali e i manufatti antichi, noti e meno noti, scomparsi per incuria o demoliti intenzionalmente o perduti sotto i bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale.

Insomma, in questo importante libro (non mi stancherò mai di elogiarne i contenuti) c’è tutto o quasi tutto ciò che uno studioso abbia in proposito di approfondire sulla storia e sull’evoluzione artistica della città, quale centro urbano per antonomasia.

Vantaggi: il libro è suddiviso in due importanti sezioni: in apertura una nota degli autori; seguono i saggi sulla storia di Vicenza, delle ville, dei palazzi, della pinacoteca civica, mentre nella seconda parte dell’opera sono svelati tre importanti itinerari, ognuno dei quali è accompagnato da una mappa delle contrade e delle piazze del centro storico.

Il volume chiude con un indice dei nomi di persona e un indice dei nomi di luogo e i relativi numeri di pagina che possono essere più di uno per argomento trattato (in grassetto è indicato l’approfondimento sul tema).

Contro: la legatura solida e la copertina rigida con sopra coperta contribuiscono sicuramente al prestigio della pubblicazione, ma allo stesso tempo potrebbe risultare scomodo maneggiare e sfogliare la copia durante la visita ai monumenti del centro storico di Vicenza.

Anche il peso e l’ingombro del blocco libro, che supera i cinque centimetri di spessore, potrebbero rivelarsi un problema per la consultazione e lo spazio in valigia.

Manca il segnalibro cordonato e incollato al dorso del blocco libro, spesso presente nei tomi di un certo pregio e con discreto volume di pagine, ma è un dettaglio irrilevante: io utilizzo delle etichette colorate e rimovibili posizionate tra le pagine dagli argomenti di maggiore interesse.

Guida per Vicenza di Neri Pozza

L'originale Guida per Vicenza di Neri Pozza
Copertina della Guida per Vicenza di Neri Pozza, terza edizione ampliata, 1979

Un’altra interessante e pratica guida sulla storia dell’arte e dell’architettura di Vicenza venne pubblicata nel 1968 per mano del noto scrittore e editore Neri Pozza, il quale provvide anche alle ristampe negli anni che seguirono la prima edizione del volume, ampliandone i contenuti e aggiungendo ulteriori immagini d’archivio.

Nella premessa alla guida l’autore spiega i motivi della scelta ponendo l’accento sulle opere più singolari di Vicenza e mettendo se stesso al servizio del turista in procinto di partire e visitare la città.

Neri Pozza traccia un percorso storico e artistico basandosi sulle fonti degli studiosi che lo hanno preceduto, ma soprattutto mette a disposizione del lettore i risultati delle sue personali ricerche svolte negli archivi di Stato e tra i documenti antichi conservati nella biblioteca pubblica comunale.

Ed è pure interessante rilevare come egli abbia evidenziato lo stato di salute del centro urbano, che fino alla terza edizione della Guida per Vicenza, data alle stampe nel 1979, era in condizioni piuttosto disarmanti; un segnale importante da trasmettere alle presenti e future generazioni affinché non venga trascurato alcun monumento, palazzo, edificio religioso e dipinto bisognoso di restauro.

Trovo stimolante questa guida sia per gli aspetti sopra descritti, sia per una sottile linea di demarcazione fra conoscenza e collezionismo, che mi facilita l’introduzione ai prossimi capitoli di questo lungo articolo.

Non vi sarà impossibile, infatti, trovare una copia di Guida per Vicenza autografata dall’autore, il quale dedicava spesso una firma sul frontespizio dei suoi numerosi romanzi, saggi e collane editoriali.

Vantaggi della terza edizione: copertina morbida, legatura solida, formato tascabile (13×20 centimetri), 180 pagine, carta patinata lucida, 117 illustrazioni in bianco e nero e 5 a colori, tra cui alcuni edifici scomparsi durante l’ultima guerra.

Contiene tre brevi ma interessanti capitoli sulla testimonianza di Montaigne, di Inigo Jones e di Goethe, i quali visitarono Vicenza rispettivamente nel 1580, nel 1613, nel 1786.

Contro: Mancano approfondimenti sul Teatro Eretenio, del quale l’autore riserva poche righe; assenti informazioni di carattere storico-artistico degli altri importanti edifici perduti; non è presente mappa o stradario della città.

Le guide di Vicenza da collezione

Giunti a questo punto dell’articolo illustrerò alcune rare e molto datate guide di Vicenza, divenute oggetto di desiderio per molti collezionisti.

La prima edizione della Guida di Vicenza di Barbieri, Cevese e Magagnato con la bella custodia illustrata – edizioni S.A.T. – 1953

Per iniziare l’elenco dei preziosi libri, che non necessariamente dovrà rispettare un ordine cronologico, ho pensato all’eccellente “Guida di Vicenza” di Barbieri, Cevese e Magagnato pubblicata nel 1953 dalla S.A.T. editrice.

Si tratta di un’opera completa, ricercata sia per le numerose e precise informazioni sugli eventi e sulla storia dell’arte Vicentina in essa contenute, sia per la robustezza e la qualità dei materiali utilizzati per la produzione del libro.

La sua reperibilità, quando si rivelasse in ottime condizioni, con mappa intonsa presente in terza di copertina e con ancora la delicata custodia illustrata, non è propriamente scontata.

Ma ecco pronta l’alternativa alla prima edizione: la ristampa del volume nel 1956, facilmente reperibile nel mercato dell’usato grazie a una tiratura più ampia rispetto alla precedente.

Questa seconda edizione differisce dalla copertina realizzata in tela rossa (largamente diffusa rispetto a quella color verde) con sopra coperta in acetato e dall’aggiunta di ulteriori tavole illustrate fuori testo, in bianco e nero.

Inoltre risulta mancante la custodia in cartoncino com’era invece presente nella pubblicazione precedente, ma è un dettaglio ininfluente per coloro che non badano a certe finezze e amano viaggiare informati.

Essendo la pubblicazione del 1956 molto diffusa tra i banchi dei mercatini dell’antiquariato, il prezzo di vendita dovrebbe risultare molto contenuto: dipende dalle condizioni di usura in cui versa la copia.

Guida illustrata di Vicenza di Giuseppe Pettinà

Una magnifica collana dell’Istituto Italiano d’Arti Grafiche fu pubblicata, per la prima volta, agli inizi del Novecento per volere del suo direttore bergamasco Corrado Ricci, il quale diede incarico al nostro concittadino Giuseppe Pettinà di redigere un intero volume su Vicenza.

L’obiettivo di realizzare la serie di monografie illustrate “Italia Artistica” a qualcuno parve forse pretenzioso, tuttavia l’intento riuscì brillantemente, andando ben oltre le aspettative del pubblico.

Non saranno libri di pura erudizione, non un’arida guida, non una storia, ma un po’ dell’una e dell’altra insieme, offrendo al lettore e al visitatore tutto l’essenziale a sapersi per comprendere il valore dei capolavori d’arte e delle reliquie storiche – di cui ciascun volume, riccamente e profusamente illustrato, si porgerà come un magnifico album, come un gradito ricordo.

E in effetti la monografia dedicata alla città di Vicenza è ricca di immagini antiche, risalenti alla fine dell’Ottocento e agli inizi del Novecento, tra cui spiccano alcune fotografie molto rare o persino inedite, come quelle che ritraggono i resti dell’acquedotto romano, lo scomparso palazzo Tecchio sul Corso Palladio, le mura medievali di Porta Padova, la pesa pubblica fuori Porta Santa Croce.

La guida illustrata di Vicenza di Giuseppe Pettinà o monografia che dir si voglia, è un’opera essenziale che ogni buon collezionista o appassionato della storia artistica della nostra bella città non dovrebbe rinunciare, essendo gli argomenti in essa contenuti magnificamente descritti.

Prima edizione con cofanetto dell'antica guida di Vicenza di Giuseppe Pettinà
La prima edizione della monografia illustrata di Vicenza, a cura di Giuseppe Pettinà con sopra coperta in carta velina e fronte-retro della custodia in cartone. Pagine 154, Edizioni Istituto Italiano d’Arti Grafiche, Bergamo, 1905.

L’antica guida di Vicenza di Bortolan e Rumor

Immancabile tra i volumi da collezionare è la rara e bella Guida di Vicenza di Domenico Bortolan e Sebastiano Rumor, pubblicata dalla Tipografia Pontificia Vescovile San Giuseppe nel 1919.

Guida di Vicenza di Domenico Bortolan e Sebastiano Rumor, anno 1919
La prima edizione della Guida di Vicenza di Bortolan e Rumor, 1919

Il primo dettaglio che colpisce sono le decorazioni in stile floreale presenti sulla copertina, ottenute con la pressione di una matrice in metallo sulla tela (tecnicamente, durante la realizzazione del libro in legatoria, il processo è chiamato trancia a secco) così pure gli angoli arrotondati, di cui non siamo abituati trovare nelle pubblicazioni di quel periodo.

Davvero intrigante la toponomastica vicentina indicata sulla mappa, piegata e incollata sul foglio di guardia in chiusura al libro: alcune strade conservano antichi nomi, mentre altre riportano diciture provvisorie, accompagnate dal nome del proprietario di una nobile residenza o del terreno ubicati nelle vicinanze.

Altra particolarità presente alla fine del blocco libro è la serie promozionale delle aziende del territorio suddivise per ragione commerciale: alcune pagine (in totale quindici) sono riccamente decorate con gli elementi floreali tipici del periodo Liberty.

Ma andiamo con ordine, iniziando l’apertura del libro sull’immagine panoramica che anticipa il frontespizio; segue una cronologia di “date memorabili della storia di Vicenza dopo la sua aggregazione alla cittadinanza romana” come titolano gli autori dell’Opera.

Il contenuto della Guida di Vicenza ben descrive, seppur brevemente, la storia dei monumenti, dei parchi, degli edifici comunali, delle residenze private e delle strutture pubbliche, mettendo a disposizione del lettore molti dettagli spesso sconosciuti e datazioni precise.

Consultare gli argomenti trattati e ammirare le antiche illustrazioni fotografiche conservate in questa memorabile guida, è come viaggiare indietro nel tempo, in un’epoca affascinante, adorna pure di quegli edifici oggi scomparsi e raramente citati nelle moderne guide turistiche di Vicenza.

Opuscoli, libricini e brevi guide per Vicenza

Prima di concludere vorrei presentare anche alcuni libretti o fascicoli, rapidi ma essenziali per quei turisti che visitarono Vicenza durante i primi anni del Novecento, tra le due guerre e dopo l’ultimo conflitto mondiale.

Breve guida di Vicenza del 1926, autore Giuseppe De Mori, copertina di Achille Beltrame
La breve guida di Vicenza di G. De Mori con copertina illustrata da Achille Beltrame

Un singolare volumetto dalla bella copertina illustrata fu pubblicato nel 1926 dalla Società Pro Vicenza e dalla “Industria della Stampa” dell’editore Giovanni Peronato; scritto dallo storico Giuseppe De Mori e intitolato semplicemente “Vicenza”.

Colpisce appunto l’illustrazione in prima di coperta, che riproduce uno scorcio della Basilica Palladiana estratto da un dipinto ad olio su tela dall’artista Achille Beltrame.

L’autore Giuseppe De Mori è invece noto per una serie di saggi di storia locale, tra cui un importante e corposo volume sulla Grande Guerra vissuta in città.

Fortunatamente il libro è stato recentemente ristampato in edizione anastatica dall’emblematico titolo “Vicenza nella guerra 1915 – 1918”.

I testi di questa breve guida turistica sono accompagnati da alcuni disegni realizzati da Giorgio Lukomski e provenienti, almeno in parte, dal volume: “Vicenza monumenti classici e palladiani: Palazzi e ville case e strade 1550-1750”.

Nell’accurata impaginazione è presente anche una serie di antiche fotografie, le quali furono spesso riprodotte su cartolina postale.

Le ultime pagine del libricino sono dedicate alla storia di Monte Berico e del Santuario Mariano e chiudono con le località della Pedemontana e del territorio prealpino.

In terza di copertina è incollata una magnifica tavola fotografica piegata in quattro sezioni, con il panorama sulla città ripreso da Monte Berico.

Un solo punto metallico inserito nel dorso fissa la copertina al blocco-libro.


La breve guida di Vicenza e la sua provincia di Franco Barbieri e Renato Cevese

Ridotto nelle dimensioni rispetto alla guida di Vicenza di Giuseppe De Mori è il volumetto “Vicenza e la sua provincia” di Franco Barbieri e Renato Cevese, a cura dell’Ente Provinciale per il Turismo, ma senza datazione certa (ipotizzo possa risalire ai primi anni Sessanta).

Non esiste legatura tra le pagine: due punti metallici sul dorso fermano i quartini accavallati, come nella guida del De Mori descritta in precedenza.

Belle le illustrazioni ad effetto cianografico (prevalenza assoluta della tonalità blu sulle tinte chiare e scure) inserite a corredo dei testi e provenienti dagli archivi di noti fotografi italiani e vicentini, tra cui: Alinari, Ferrini, Bonomo e Chiovato.

La breve guida di Vicenza e la sua provincia snoda percorsi e itinerari turistici con partenza dalla stazione ferroviaria al centro storico o alla dorsale dei Berici, fino ai comuni della Pedemontana e oltre, toccando l’Altopiano dei Sette Comuni e annoverando stazioni di cura, soggiorno e sport.

Insomma, è un’ottima mescolanza di informazioni concentrate in poche pagine, ma è comunque una brochure interessante da conservare per la grafica accattivante, le immagini caratteristiche realizzate da grandi fotografi e per essere un taccuino di viaggio scritto dagli Accademici Cevese e Barbieri.

Non resta che augurarvi buona caccia al libro d’epoca e una buona lettura!

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