La Strafexpedition e il miracolo ad Asiago nel 1916
Nel centenario della Grande Guerra si commemorano le vittime della Strafexpedition; la “spedizione punitiva” che l’impero austro-ungarico mosse ai danni del Regno d’Italia.
La colpa? Non aver rispettato il patto militare stipulato con Germania ed Austria nel 1882.
La violazione di tale patto diede origine all’entrata in guerra dell’Italia nel maggio del 1915, contro le nazioni un tempo alleate.
La Strafexpedition sull’Altipiano
Ad un secolo di distanza dagli eventi della Grande Guerra oggi, 15 maggio 2016, ricorre la commemorazione della Strafexpedition che, fino al 27 giugno 1916, fece oltre 230.545 Caduti italiani ed austriaci.
Il bombardamento ebbe inizio la notte del 14 maggio 1916 e colse impreparata l’artiglieria italiana, inferiore in potenza ed efficacia.
L’ordine di una controffensiva non venne impartito, in quanto molti ufficiali si trovavano in licenza o in preparazione alle imminenti battaglie sul Carso.

Dettagli del miracolo ad Asiago
A pochi giorni dall’inizio della Strafexpedition gli austriaci conquistano Cima Mandriolo e Cima Portule, lanciandosi alla conquista dell’Altopiano e costringendo la popolazione a cercare rifugio in pianura.
Drammatica è la capitolazione della città di Asiago saccheggiata, incendiata ed infine distrutta sotto i ripetuti bombardamenti del 28 maggio 1916.
Alla furia nemica rimane miracolosamente intatta la statua della Beata Giovanna Maria Bonomo, che in breve tempo diventerà simbolo di rinascita per la comunità asiaghese.
Eretto nel 1908 presso la casa natale della Beata, il monumento è accompagnato da una tabella descrittiva, visibile percorrendo il viale principale del paese.
In apertura all’articolo trovate una fotografia scattata dopo i bombardamenti austriaci del 28 maggio 1916.
Si tratta di un’immagine piuttosto rara e insolita, in quanto il monumento alla Beata è ripreso da tergo.
Tale punto di osservazione permette di valutare gli ingenti danni provocati dagli ordigni sui palazzi circostanti.











