La magnifica villa di Antonio Cortelazzo

Un bellissimo esempio di architettura si affaccia sulla Riviera Berica: è l’antica dimora dell’illustre Antonio Cortelazzo, nei pressi dell’incrocio che conduce al Tormeno.
Antonio Cortelazzo e la sua dimora storica a Vicenza
L’elegante edificio si trova al quinto chilometro sulla Strada Provinciale 247 ed è visibile, provenendo da Vicenza, sul bordo sinistro della carreggiata.
Come riconoscerla?
La villa è abbellita da un vasto giardino e la costruzione si sviluppa su base rettangolare.
La facciata è interrotta da un portico sporgente al piano inferiore e da una balaustra al piano superiore.
Sulla facciata vigila un angelo, mentre ai lati, simmetricamente al balconcino, sono presenti due nicchie più piccole con le statue di una figura femminile e di un giovane con copricapo.
Sempre al centro, sulla parte superiore del prospetto, una lastra in marmo descrive:
Villa Cortelazzo.
Ad Enrico Layard che sotto l’ala
Del suo genio l’accolse e fe’ gloria
Di chi col lavoro acquistò
Ed abbellì quella villa.
Antonio Cortelazzo, Riconoscente, 7 marzo 1884
A lato s’innalza un’unica piccola torre cilindrica, mentre la sommità è arricchita da una delicata decorazione in pietra raffigurante due creature simili a draghi.
Per vedere altre belle cartoline d’epoca delle località dei Colli Berici vai alla pagina corrispondente.
Biografia di Antonio Cortelazzo
Nacque il 18 febbraio 1820 da Pietro ed Elisabetta Tomasi.
Non trovo notizie sulla formazione scolastica di incisore, tuttavia gli è riconosciuta una grande abilità nello sbalzo dei metalli poveri e preziosi, che probabilmente raggiunge in età adulta.
Il successo arriva nella bottega del loggiato inferiore della Basilica Palladiana, quando capita un prezioso oggetto in oro lavorato ad intarsio.
Antonio Cortelazzo riesce talmente bene a realizzarne una copia, che trasforma la riproduzione in arte, a tal punto che i suoi manufatti sono spesso scambiati per opere antiche.
Delle sue abilità si accorgono i sovrani d’Italia durante l’Esposizione di Firenze del 1861, quando l’incisore omaggia Vittorio Emanuele con una meravigliosa spada d’ordinanza.
Partecipa, inoltre, alle esposizioni di Torino e Londra, dove raccoglie l’ammirazione del deputato inglese e collezionista Enrico Layard, che gli commissiona diversi lavori ad intarsio.
Ben presto la fama di cesellatore gli è riconosciuta a livello internazionale e apprezzata dalle personalità dell’epoca.
In alcune preziose incisioni non mancano citazioni sulle sue origini vicentine.
All’esposizione internazionale di Londra del 1871, Antonio Cortelazzo esordisce con un magnifico orologio in ferro ed argento con impresso un elegante arco palladiano.
Nel 1872 realizza un calamaio in ferro battuto, cesellato ed ageminato, conservato presso la Fondazione Querini Stampalia e sul quale è impresso:
“Antonio Cortelazzo fece, Vicenza, mia Patria”.
Seguono altri importanti lavori di incisione che portano Antonio Cortelazzo ulteriori riconoscimenti all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1867.
L’attività termina nel 1883, a causa di uno sfortunato incidente del quale non se ne conosce l’origine.
Celebre e facoltoso, Antonio Cortelazzo si ritira definitivamente nella villa di Santa Croce Bigolina, donatagli dall’amico inglese Layard, dove muore il 16 maggio 1903.