Architettura

Ombre e fantasmi dell’antico Territorio di Vicenza

Palazzo del Territorio di Vicenza e l'antica torre

Questa volta racconto la travagliata storia del Palazzo del Territorio di Vicenza e delle incursioni aeree della seconda guerra mondiale, che per un soffio mancarono il Teatro Olimpico opera di Andrea Palladio.

Territorio di Vicenza e la memoria ai Caduti

Gli attacchi iniziano il giorno di Natale del 1943 e continuano sino aprile 1945, quando a Vicenza entrano le forze armate statunitensi per contrastare la resistenza nazifascista.

Il 2 aprile 1944 gli ordigni degli aeroplani della Royal Air Force colpiscono alcune zone della città, causando ventisei decessi e venti feriti.

A breve distanza di tempo, precisamente alle ore 11,30 del 14 maggio 1944, un altro raid distrugge ancora palazzi e abitazioni, lasciando sotto le macerie quarantacinque vittime e cinquantaquattro feriti.

Vicenza, Ponte degli Angeli e gli edifici distrutti dai bombardamenti del 1944.
Il bombardamento del 2 aprile 1944 sulla piazza XX Settembre. In primo piano sono visibili le macerie del palazzo del Territorio e il ponte degli Angeli, ricostruito negli anni cinquanta in cemento armato. Fotografo ignoto.

Ancora oggi i numerosi Caduti civili di guerra sono ricordati con funzioni celebrate in suffragio dei defunti, accompagnate dalla presenza delle associazioni storiche e militari.

Alcune pubblicazioni elencano le vittime, tra cui: “Vicenza e i suoi Caduti, 1848-1945”, edito nel 1988 e consultabile per una ricerca dei nomi.

Il libro è fuori catalogo, ma facilmente reperibile sui banchi dei mercatini dell’antiquariato e dell’usato o chiedendone copia presso la biblioteca civica di Vicenza.

2 aprile 1944

Obiettivo dei ripetuti attacchi aerei sin dal dicembre 1943, Vicenza soffre i continui allarmi, il coprifuoco e la paura.

Alle 20.45 della sera del 2 aprile 1944 il lugubre suono delle sirene annuncia l’avvistamento di una formazione di 50 e più aeroplani inglesi.

La missione è colpire la stazione ferroviaria e l’aeroporto Dal Molin, in modo da escludere le comunicazioni tra la città Berica e le località assoggettate alle forze tedesche.

L’incursione aerea, purtroppo, copre una vasta area, coinvolgendo anche il centro storico.

Crollano il Teatro Eretenio e il Verdi in Campo Marzo, l’Istituto Industriale Alessandro Rossi in contra’ Santa Corona, l’Istituto Missioni Estere in Viale Trento, l’ospedale psichiatrico provinciale in corso San Felice e la duecentesca torre Coxina costruita sulla sponda del fiume Bacchiglione.

Sotto le bombe scompare l’auditorium Canneti che aveva sede nei locali del Palazzo del Territorio di Vicenza, adiacente alla citata Torre medievale “mozzata” dall’attacco aereo.

Vicenza, gli effetti devastanti dei bombardamenti aerei del 1944.
Gli effetti del bombardamento aereo del 2 aprile 1944. Con la freccia sono indicati il seicentesco portale e gli stemmi gentilizi poi dilaniati dagli ordigni del 14 maggio 1944. Fotografo non identificato.

Nel dopo guerra l’intero complesso e la torre Coxina (battezzata dall’Accademia Olimpica con il nome “Torre dell’Osservatorio”, in quanto luogo preferito dagli astronomi e dai meteorologi sin dal 1857) vengono ricostruiti, ma senza rispettare l’altezza originale della Torre, sopraelevata di alcuni metri.

14 maggio 1944

Trascorse poche settimane dal tragico evento del 2 aprile 1944, giunge dal cielo un altro pericolo.

Questa volta l’attacco avviene alle 11,30 di una domenica mattina di maggio, da uno stormo di B-24 Liberator dell’U.S.A.A.F. che sganciano sulla città numerosi ordigni.

I danni causati al Duomo di Vicenza sono ingenti e dalle sue macerie vengono estratte alcune vittime, tra cui anche un ufficiale tedesco che era solito suonare l’organo durante le celebrazioni religiose.

Durante il bombardamento cadono molti edifici storici affacciati sul Corso Palladio, tra i quali il Palazzo Da Schio, in angolo Stradella San Gaetano Thiene, e il palazzo Thiene Barbaran Tecchio, in angolo Stradella San Marcello.

L’arco delle Scalette subisce danni gravissimi, mentre dalle rovine del cotonificio Rossi si alzano dense colonne di fumo provocate dalle esplosioni.

La stazione dei treni, gli edifici della Cavallerizza dei Nobili e il cinema Palladio in Viale Roma sono irrimediabilmente perduti.

Per la seconda volta, dopo il 2 aprile 1944, le bombe cadono su Levà degli Angeli e gran parte del palazzo del Territorio viene distrutto.

il Palazzo del Territorio di Vicenza in una foto di Sandrini
Il Palazzo del Territorio di Vicenza (o semplicemente “Il Territorio”) in una foto di G. M. Sandrini scattata il giorno seguente al tragico 14 maggio 1944.

L’antico portale del palazzo del Territorio

Insieme ai resti dell’antico complesso, crolla anche il Seicentesco ingresso attribuito all’architetto Ottavio Bruto Revese, autore di altre importanti opere in città.

L’elegante manufatto fu aperto nel 1620 con l’approvazione del podestà Francesco Michiel, delegato “agli affari interni di Vicenza” dalla repubblica di Venezia.

Il palazzo del Territorio di Vicenza prima del bombardamento aereo
Il palazzo del Territorio di Vicenza prima del bombardamento che distrusse parte del complesso, il portale e i due grandi stemmi collocati sulla facciata dell’edificio. Fotografo anonimo.

L’arco e i pilastri in stile tuscanico-dorico sorreggevano la trabeazione e sopra ad essa un grande stemma gentilizio, leggermente reclinato verso il basso, si mostrava in tutta la sua magnificenza.

Purtroppo gli stemmi sono ridotti in pezzi dal bombardamento aereo di quel tragico 14 maggio 1944 e, infine, perduti sotto le macerie del palazzo.

Solo un frammento viene recuperato e collocato nel giardino Olimpico, mentre non si conoscono dettagli sulle iscrizioni, illeggibili nelle fotografie scattate prima della devastazione.

Cenni storici sulle origini del palazzo del Territorio di Vicenza

Sulle origini del manufatto ho trovato informazioni nei libri di Franco Barbieri, il quale trascrive le teorie pronunciate nel 1880 dal Morsolin.

Secondo le ricerche degli storici, il Comune avrebbe acquistato nel 1234 gli edifici compresi tra Largo Goethe e Piazza Matteotti e, una volta abbattuti, vi avrebbe edificato un’imponente fortezza.

Ma la costruzione non fu mai portata a termine e nel 1236 il “tiranno” Ezzelino da Romano distrusse quel poco rimasto incompiuto sull’Isola.

Si cita anche la teoria del Castellini, che vorrebbe la fortificazione “fabbricata dai Padovani a mantenervi la potenza”

  • (cfr. Vicenza: la città murata forma urbis pag. 57 – progetto Ufficio Unesco del Comune di Vicenza, in collaborazione con Italia Nostra Sezione di Vicenza, 2011).
Vicenza, il palazzo storico prima del restauro del 1936
Il Palazzo del Territorio di Vicenza in una foto inedita, prima del restauro del 1936. Notare i finestroni distribuiti nei vari piani, che verranno modificati in seguito. Manca ancora al pianterreno la serie di ingressi ad arco. Foto M. Zanetti, Vicenza.

Durante il dominio padovano, le guarnigioni difesero il castello dell’Isola dalle continue pressioni di Arrigo VII da Lussemburgo e da Cangrande della Scala.

La resistenza fu inutile sotto i colpi delle armate Scaligere le quali conquistarono la fortezza nella furiosa battaglia del 15 aprile 1311.

Le armate veronesi ridussero il castello dell’Isola ad arsenale e a magazzino, fino all’insediamento della Repubblica Veneta che, nel 1404, divise l’Armamentario dalle prigioni cittadine.

L’evoluzione del Territorio di Vicenza, che deve il nome alla giurisdizione e alla divisione in Vicariati della provincia, muta radicalmente nei secoli successivi.


Inizia la trasformazione

Al lettore basterà pensare ai locali delle vecchie prigioni che, una volta dismessi, diventarono inservibili.

Al loro posto, tra il 1579 e il 1585, venne iniziato e compiuto il magnifico Teatro Olimpico, su progetto dell’Illustre Architetto Andrea Palladio.

Del complesso originario rimangono poche tracce.

Tuttora visibili sono: un breve tratto di mura in prossimità all’ingresso dei giardini del teatro Olimpico e l’alta torre ricostruita nell’immediato dopo guerra.

Il palazzo del Territorio, invece, dopo un periodo di decadenza, subisce una sistemazione nel 1914 e un secondo intervento nel 1936, per opera dell’Architetto Forlati.

Storie di fantasmi nel palazzo dell’antico Territorio di Vicenza

Le notizie legate all’antico palazzo del Territorio sono davvero interessanti, ma tra le pagine dei libri risaltano anche le apparizioni di un fantasma.

Ne conferma la presenza anche Giovanni Peronato, erede della tipografia un tempo al pianterreno del complesso e appartenuta alla famiglia Brunello e al nonno Pastorio.

Il palazzo del Territorio di Vicenza in una cartolina d'epoca
Il palazzo del Territorio in una cartolina d’epoca dei primi anni quaranta. La foto è stata scattata dalla piazza Matteotti, mentre da Levà degli Angeli giunge lo storico filobus della ditta Balbo e Rognini.

In uno dei saggi letterari del 1927, il Peronato racconta presenze aggirarsi tra i locali del piano superiore e mostrarsi ai giardini del Teatro Olimpico:

“Pare che dalle ampie interne finestre si protenda ancora qualche vergine donzella, dalla testa inguainata tra la benda della Castellana, istupidita alle moderne luci.”

Se le storie sui fantasmi non fossero sufficienti ad impressionare gli animi, ecco aggiungersi anche lo stridore dello scomparso ponte levatoio, udibile nelle notti più buie.

“Mentre la scolta posta a guardia sta tuttora raccontando le storie dolorose di regina Isotta o quella più licenziosa di Lancillotto del Lago.”

Gli scettici dubitano sull’autenticità dei fatti, eppure alcuni lettori, spinti dalla curiosità, faranno visita ai giardini dell’Olimpico per ammirarne le meraviglie e cercare, tra le vetrate dell’antico Territorio, il volto funereo di una damigella.

Bibliografia del Palazzo del Territorio di Vicenza

  • Vicenza, ritratto di una città – guida storico artistica, Franco Barbieri e Renato Cevese, ed. Angelo Colla, 2004. Edizione speciale della Banca Popolare di Vicenza.
  • Vicenza gotica: le mura, Franco Barbieri, edizione Ente Provinciale per il turismo, 1984.
  • Ali su Vicenza – Cronistoria dell’aviazione nel vicentino dalle origini al 1994, Giuseppe Versolato, Libreria Editrice Egida, prima edizione marzo 1996.
  • 1940-1945, il martirio di una città, Walter Stefani, Ed. Agorà Factory, 2008.
  • Vicenza e i suoi Caduti, 1848-1945. Edizione maggio 1988, Tipografia Editrice G. Rumor s.r.l. per conto dell’Amministrazione Comunale di Vicenza.
  • Per l’avvenire di Vicenza, G. Peronato, Ed. Industria della Stampa Peronato, 1927.

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